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Da dove vengono le competenze degli studenti?

Da dove vengono le competenze degli studenti?

I DIVARI TERRITORIALI NELL’INDAGINE OCSE PISA 2003
Massimiliano Bratti, Daniele Checchi e Antonio Filippin, 2007

Come è possibile che studenti apparentemente identici possiedano livelli di competenza molto diversificati? Muovendo da recenti ricerche sul tema, questo volume approfondisce le determinanti socio-economiche dei divari osservati a livello individuale e di territorio. È infatti indubbio che il processo formativo, pur originandosi all’interno della famiglia, risente del contesto della scuola e del territorio di riferimento. Il problema è di particolare importanza per l’Italia, dove l’indagine OCSE PISA condotta nel 2003 sugli studenti quindicenni segnala un divario nord-sud equivalente a quello esistente, per esempio, tra Finlandia e Grecia. Una ricerca promossa dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo ha permesso, grazie alla collaborazione del Ministero della Pubblica Istruzione, di approfondire l’analisi dei risultati italiani, costruendo un ampio quadro informativo sul contesto scolastico e territoriale dei partecipanti all’indagine. Ne è emerso come diversi fattori contribuiscono a rendere conto della disomogenea situazione del paese: dal minor grado di istruzione della popolazione al maggior degrado delle strutture; dalle diverse aspettative che si originano nei mercati del lavoro locali all’assenza di una reale autonomia delle istituzioni scolastiche. Il volume esamina una delle principali criticità della scuola secondaria italiana, suggerendo alcuni possibili interventi mirati a ridurre i divari esistenti.

 

Massimiliano Bratti è ricercatore in Economia politica presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegna Economia del lavoro. Si occupa prevalentemente di Economia del lavoro, Economia dell’istruzione ed Economia della popolazione. Ha svolto analisi sui temi delle scelte di istruzione, del rendimento occupazionale e salariale dell’istruzione e della performance accademica.

Daniele Checchi insegna Economia del lavoro ed Economia dell’istruzione presso l’Università degli Studi di Milano. Si occupa di mobilità intergenerazionale, diseguaglianza delle opportunità di accesso e ruolo delle risorse scolastiche. Ha pubblicato, tra l’altro, “La disuguaglianza” (Laterza, 1997), “Istruzione e mercato – per una analisi economica della formazione scolastica” (Il Mulino, 1999), e insieme a Gabriele Ballarino ha curato la pubblicazione di “Sistema scolastico e diseguaglianza sociale” (Il Mulino, 2006).

Antonio Filippin insegna Microeconomia e Teoria dei giochi presso l’Università degli Studi di Milano. Oltre che nel campo dell’istruzione, svolge la propria ricerca su argomenti quali discriminazione e teoria del consumatore, utilizzando un approccio sia teorico che empirico, con predilezione per le metodologie sperimentali.

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