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  5. Pubblicato il nuovo volume “La scuola che legge sé stessa”

 Il nuovo volume, promosso da Fondazione per la Scuola e curato da Veronica Mobilio, esprime la volontà di trasformare la conoscenza sulla dispersione scolastica in leve concrete per l’azione educativa. Attraverso un contributo corale, intende rafforzare l’efficacia delle politiche scolastiche e amplificare l’impatto delle pratiche educative a vantaggio di studenti, scuole e comunità.

Il nuovo volume, promosso da Fondazione per la Scuola e curato da Veronica Mobilio, esprime la volontà di trasformare la conoscenza sulla dispersione scolastica in leve concrete per l’azione educativa. Attraverso un contributo corale, intende rafforzare l’efficacia delle politiche scolastiche e amplificare l’impatto delle pratiche educative a vantaggio di studenti, scuole e comunità.

La dispersione scolastica rappresenta una sfida complessa per i sistemi educativi, che non si esaurisce nell’abbandono esplicito, ma comprende forme meno visibili come la dispersione implicita – quando gli studenti completano il percorso scolastico senza l’acquisizione delle competenze di base– e la povertà educativa, espressione di fragilità culturali e sociali.

La lettura critica di questi fenomeni richiede strumenti analitici strutturati e approcci multidimensionali, capaci di intrecciare fattori individuali, relazionali, territoriali e istituzionali.

Il volume raccoglie i contributi di 33 autrici e autori e si articola in quattro sezioni tematiche.

La prima, dedicata a disuguaglianze sociali, povertà educativa e contesti di vulnerabilità, integra riflessioni teoriche, analisi territoriali e valutazioni di intervento, con contributi di Laura Giuliani (INAPP), Moris Triventi, Emanuele Fedeli e Andrea Pietrolucci (Università di Milano), Antonella Inverno (Save the Children Italia), Luigina Jessica Montano (FBK-IRVAPP), Barbara Romano (Fondazione Agnelli), Michela Zambelli (Università Cattolica del Sacro Cuore), Marco Giganti (Università di Bergamo) e Paola Ricchiardi, Emanuela M. Torre e Federica Emanuel (Università di Torino).

La seconda sezione indagafattori individuali, psicosociali e scolastici, ed esplora le dinamiche relazionali e psicologiche degli studenti a rischio con contributi di Emanuele Fedeli a(Universà di Milano); Luca Andrighetto e Bianca Tallone (Università di Genova e Milano-Bicocca) e Renzo Donzelli (Accademia del Tempo) ; Federica Ruzzante, Marcella Romeo e Pietro Pietrini (Scuola IMT Alti Studi Lucca) .

La terza sezione, dedicata a ritardo scolastico, percorsi discontinui e insuccesso, considera le traiettorie scolastiche non lineari e i fattori di rischio associati con contributi di Camilla Borgna (Università di Torino/Collegio Carlo Alberto) e Anna Loi (Università di Milano-Bicocca) ; Dalit Contini (Università di Torino) e Guido Salza (Università Statale di Milano); Lorenzo Luatti e Sibilla Filippi (Oxfam Italia).

L’ultima sezione, che si concentra su modelli predittivi, dati e strumenti per il contrasto, approfondisce strumenti analitici e modelli predittivi per identificare situazioni di rischio e supportare strategie preventive con contributi di Paolo Barabanti e Lorenzo Maraviglia (INVALSI) ; Lidia Rossi, Mara Soncin, Melisa Diaz Lema e Tommaso Agasisti (Politecnico di Milano) p; Arianna Beri, Laura Sara Agrati e Marco Lazzari (Università di Bergamo e Università Telematica Pegaso).

Come evidenzia nella prefazione del volume la Presidente diFondazione per la Scuola, Giulia Guglielmini, i dati non sono semplici numeri, ma strumenti interpretativi capaci di restituire una narrazione dinamica delle scuole e delle traiettorie educative. L’approccio data-driven si configura così come dimensione strategica dell’agire professionale, indispensabile per dirigenti, ricercatori e policy maker impegnati nella comprensione dei fenomeni di dispersione e nella progettazione di interventi efficaci.

“La scuola che legge sé stessa” offre quindi un contributo rilevante alla comunità scientifica e alla pratica educativa, combinando rigore metodologico, analisi empirica e prospettive applicative, e promuovendo un utilizzo consapevole dei dati come leva per innovare e orientare la scuola pubblica verso maggiore equità e inclusione.

Per ulteriori approfondimenti vi invitiamo a visitare la sezione dedicata al volume sul nostro sito.